Palazzo Monaci (Casa Comunale)
Palazzo settecentesco appartenuto alla famiglia Monaci ed oggi sede della casa municipale. Si accede как найти работу в москве nell’ampio cortile di forma quadrata per poi ammirare la maestosa scala impostata a doppia rampa e in linea neoclassica.
Chiesa San Nicola di Bari
La chiesa è preceduta da un portale in pietra del 1510. L’opera, attribuita a Francesco da Sicignano, presenta, sugli stupiti, un finissimo ordine narrativo, simboleggiante il ciclo della vita e della morte.
Le volute che ornano il portale nella parte superiore, risalgono al XVIII secolo; la statua di San Nicola, nella nicchia sovrastante fu realizzata nel 1856 dal Magalli, artigianato di Buccino. La chiesa di origine trecentesca fu ampliata nel XVI secolo e poi nel XVIII secolo, precisamente tra il 1736 e il 1737. Dalla sua facies cinquecentesca rimane in tatto il pulpito, di forma pentagonale, opera lignea di Cesare Consulmagno del 1595. Nelle specchiature della balaustra lo scultore aquarase raffigurò i Santi Onofrio, Nicola e Gerolamo, Francesco e Donato da Ripacandida. Cinque anni dopo, tra il 1599 e il 1600, lo stesso artista, con l’apporto degli aiuti della sua bottega, realizzò il coro ligneo, retrostante l’altare maggiore. Nei tergali degli stalli, vi scolpì, al centro, Cristo Risorto tra gli Apostoli Pietro e Paolo e una sequenza di dodici santi interrotta, nei tagli angolari dall’Angelo Annunciante e da la Vergine Annunciata.
L’area del transetto è qualificata dalla presenza dell’altare maggiore, da due altari laterali e da due portaceri, opere in pietra locale e marmi policromi, realizzate con estrema maestria nel 1771. del 1774 sono le tele poste sugli altari laterali, monogrammate da Nicola Peccheneda, e raffigurati la madonna del Rosario con i quindici Misteri e il Sangue del Redentore.
Dello stesso pittore è il quadro dell’abside, del 1790, che ritrae la Vergine col Bambino e San Biagio. Degni di nota sono il tabernacolo rinascimentale per l’Olio Santo, a destra di chi entra e il monumentale organo settecentesco a canne in controfacciata. Assai pregevoli, infine, due sculture, la prima dell’XIV, raffigurante San Nicola; la seconda con Sant’Anna e la Vergine Bambina, opera di Giacomo Colombo , degli anni 20 del settecento.
Convento di S.Onofrio
L’eremo di Sant’Onofrio sorge su uno sperone roccioso a quota 361 m s.l.m. e presenta cinque strutture principali (A, B, C, D, E) e tre secondari (F, G, H). Il corpo A, ovvero il campanile, è articolato in tre ordini con quattro aperture a monofora archiacuta. La chiesa, edificio B, a navata unica, priva di finestre, è coperta da una volta a botte archiacuta. Il corpo C è un vano rettangolare coperto da una volta a crociera archiacuta che originariamente era estradossata. Il vano D è il risultato dell’aggregazione di cellule diverse ed è coperto da una volta a botte archiacuta. I corpi E- H furono realizzati in un secondo momento. Presenta un primo intervento di restauro, incompiuto, mediante iniezioni di cemento.
Fontana Vecchia
Costruita tra il 1880 e il 1872 su un vecchio impianto cinquecentesco, presenta una vasca principale a tre bocche che si incanalano in una vasca da circolare. Di fronte è presente una terza vasca rettangolare collegata alla prima mediante un dotto ipogeo.